EUROFLAG TODAY

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sabato 28 gennaio 2012

Chemioterapia. Fatto o ipotesi di lavoro?

 

“Il contributo della terapia citotossica alla sopravvivenza a 5 anni
nelle neoplasie maligne dell’adulto.”
Scopo del lavoro: Il dibattito sulla disponibilità di medicinali citotossici e sui fondi destinati ad essi solleva
interrogativi riguardo il contributo della chemioterapia citotossica curativa od adiuvante sulla
sopravvivenza in pazienti adulti affetti da cancro.
Gli autori hanno effettuato una ricerca bibliografica per trial clinici randomizzati che riportavano il dato di
sopravvivenza a 5 anni. Hanno esaminato le statistiche riguardanti 22 neoplasie maligne e calcolato il
beneficio nel tempo in USA ed in Australia. Il periodo di ricerca è di 15 anni e va dal 1 gennaio 1990 fino al 1
gennaio 2004. Calcoli separati sono stati fatti per USA ed Australia.
“Risultati: in questa analisi basata sull’evidenza, abbiamo stimato che la contribuzione della terapia
citotossica curativa ed adiuvante alla sopravvivenza negli adulti è 2,3% in Australia e 2,1% in USA. Queste
stime di beneficio dovrebbero essere guardate come il limite superiore di efficacia , poiché alcuni pazienti
eleggibili non ricevono la chemioterapia citotossica per l’età, condizioni generali defedate o scelta. Inoltre,
il beneficio della terapia citotossica può essere stata sovrastimata per neoplasie dell’esofago, stomaco,
retto e cervello”.
“Le 5 maggiori neoplasie (colon retto, mammella, prostata, melanoma e cancro polmonare) costituiscono
(in Australia nel 1998) il 56,6% dell’incidenza totale di neoplasie. In questo gruppo il vantaggio dei trattati,
dovuto esclusivamente alla terapia citotossica era l’ 1,6%”.
Questo significa, facendo l’esempio del cancro al seno che 29 donne dovevano essere trattate per
ottenerne che sopravvivesse più di 5 anni.
“In più, due revisioni sistematiche di chemioterapia nel cancro al seno, metastatico o ricorrente, non sono
stati capaci di dimostrare alcun beneficio di sopravvivenza”.
“Nonostante questi risultati deludenti vi è stato un aumento dei costi di tali farmaci e d un allargamento
della loro prescrizione”. In Australia questo aumento è stato quantificato così: da 67 Milioni di dollari a
101,3 Milioni di dollari dal 2000 al 2001 (questo in un solo anno nella sola Australia, meno di 20 milioni di
abitanti!).
Gli Autori così commentano: “In considerazione del minimo impatto della chemioterapia citotossica sulla
sopravvivenza a 5 anni e la mancanza di un progresso importante negli ultimi 20 anni, segue che il maggior
ruolo nella terapia citotossica è palliativa”.