EUROFLAG TODAY

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mercoledì 8 febbraio 2012

Note su Polmonite e BPCO !

Impatto del fine settimana sull'esito delle riacutizzazioni severe di BPCO

Nei pazienti affetti da patologie acute, inclusa la riacutizzazione di BPCO, differenze nella dotazione di personale in funzione del giorno della settimana in cui il paziente è ricoverato in ospedale possono influenzare i risultati in termini di salute. È stato recentemente condotto uno studio al fine di determinare se l'ammissione di un paziente grave nel fine settimana potesse influenzare in maniera sfavorevole la mortalità intraospedaliera. Gli autori hanno analizzato i dati di 289.077 pazienti adulti ricoverati negli anni 2006 e 2007 in ospedali pubblici della Spagna centrale per riacutizzazione di BPCO. I parametri esaminati per valutare la eventuale associazione con il tasso di mortalità comprendevano: giorno di ammissione, dati demografici, storia medica e comorbilità. Le ammissioni durante il fine settimana, nei pazienti con riacutizzazione di BPCO, si accompagnavano ad una maggiore mortalità (12.9%) rispetto al ricovero avvenuto in un giorno feriale (12.1%) (OR 1.07; 95% CI 1.04-1.10). La differenza di mortalità è rimasta inalterata dopo la correzione dei dati per età, sesso e patologie concomitanti (OR 1.05; 95% CI 1.02-1.08). L'analisi dei dati della mortalità a distanza (due anni dopo la dimissione) ha confermato l'eccesso di mortalità nei pazienti ricoverarti in ospedale nel fine settimana (OR 1.17; 95% CI 1.11-1.23). Gli autori concludono che i pazienti con riacutizzazione di BPCO hanno maggiori probabilità di morire in ospedale se vengono ricoverati nel fine settimana rispetto ad un giorno feriale. 

Barba R et al. The impact of weekends on outcome for acute exacerbations of COPD. Eur Respir J  2012; 39: 46-50 


Disfunzione ventricolare sinistra non riconosciuta nel paziente BPCO: implicazioni pratiche

Scompenso cardiaco (SCC) e broncopneumopatia cronica ostruttiva (BPCO) sono due patologie che condividono distribuzione epidemiologica e simili fattori di rischio, ma che nella maggior parte dei casi sono studiate come entità separate. Lo scopo di uno studio di Macchia e collaboratori, di recente pubblicato sull'European Respiratory Journal, è stato quello di valutare la prevalenza e le implicazioni prognostiche che hanno la coesistenza di disfunzione ventricolare sinistra nel paziente BPCO e la presenza di ostruzione delle vie aeree nel paziente scompensato (SCC). Lo studio condotto, di coorte e prospettico, ha arruolato
  • 201 pazienti stabili di età superiore ai 60 anni, affetti da scompenso cardiaco confermato all'ecocardiogramma
  • 218 pazienti stabili di età superiore ai 60 anni, con diagnosi clinica di BPCO confermata da un esame spirometrico.
Tutti i pazienti con scompenso cardiaco erano sottoposti ad esame spirometrico di routine e tutti i pazienti con BPCO avevano praticato il dosaggio del fattore natriuretico atriale (BNP) ed un esame ecocardiografico. I pazienti sono stati seguiti per 2 anni di follow-up. La prevalenza di ostruzione delle vie aeree nel paziente scompensato è stata del 37%; la prevalenza di disfunzione ventricolare sinistra nel paziente con BPCO è stata del 17%. Inoltre la presenza di disfunzione ventricolare sinistra nel paziente BPCO si è accompagnata ad un incremento del rischio mortalità nel follow-up (hazard ratio 2.34, 95% CI 0.99-5.54; p=0.053). Al contrario, la presenza di ostruzione delle vie aeree nel paziente con SCC, non ha influenzato la sopravvivenza. SCC e BPCO coesistono frequentemente ma, nel paziente con BPCO, la presenza di disfunzione ventricolare sinistra peggiora la sopravvivenza. Considerando l'alta prevalenza e le implicazioni prognostiche della disfunzione ventricolare, gli autori concludono che dovrebbe essere prevista di routine, nei pazienti BPCO, l'esecuzione dell'ecocardiogramma ed il dosaggio del BNP. 

Macchia A et al. Unrecognised ventricular dysfunction in COPD. Eur Respir J 2012;39: 51-58 


Score di gravità nelle CAP degli anziani: il più efficiente sembra essere il CRB-65

Per gli utilizzatori degli score di gravità risulterà particolarmente interessante un recente studio spagnolo che mette a confronto i tre più utilizzati (PSI: Pneumonia Severity Index di Fine che considera ben 20 variabili clinico-laboratoristiche; CURB-65: acronimo per  Confusion, Urea, Respiratory rate, Blood pressure and age >65 years e CRB-65 in cui manca l'urea, questi ultimi proposti dalla British Thoracic Society), per verificarne l'efficacia nel predire la mortalità a breve termine tra i pazienti anziani con polmonite acquisita in comunità (CAP). Nei 590 anziani con CAP considerati in questo studio, la mortalità è stata del 13.6% (15.3% in quelli ospedalizzati e 1.4% nei casi seguiti per via ambulatoriale). Come ci si poteva ampiamente aspettare, per tutti gli score i punteggi crescenti hanno predetto in modo abbastanza simile la mortalità a 30 giorni. Tuttavia, anche se i risultati mostrano che il potere discriminatorio predittivo la mortalità precoce tra la popolazione anziana di tutti e tre gli score è stato buono (con un area sotto le curve ROC che varia tra 0.672 per il CURB-65 e 0.727 per il PSI), si evidenziano due peculiarità che vanno adeguatamente sottolineate
  • gli score nel loro insieme discriminano meglio il sottogruppo di pazienti di età fra i 65-74 anni (ROC da 0.699 per il CURB-65 a 0.756 per il PSI)
  • il CRB-65 si è rivelato essere lo score più efficiente in quanto
    • pur presentando una potenza predittiva solo leggermente inferiore al ben più complesso PSI, oltre al gruppo dei pazienti di età fra i 65 e i 74 anni ha ben discriminato anche gli altri sottogruppi di pazienti
    • ha confermato questo omogeneo comportamento predittivo anche nei confronti del CURB-65, avendo nel contempo una precisione predittiva simile o migliore.
Appare pertanto condivisibile quanto appare nell'"occhiello" di evidenza dell'articolo 'What's new?The PSI,CURB-65 and CRB-65 scores perform equally well among elderly people with CAP which supports the recommendation for using the simplified CRB-65 severity score among elderly patients in primary care or emergency visits'.
Ochoa-Gondar O et al. Comparison of three predictive rules for assessing severity in elderly patients with CAP.Int J Clin Pract 2011; 65(11): 1165-72 

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