EUROFLAG TODAY

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martedì 21 febbraio 2012

SAUNA E SCOMPENSO CARDIACO

Sedute ripetute di sauna (Waon Therapy) nello scompenso cardiaco

La Waon Therapy in pazienti con insufficienza cardiaca cronica migliora la tolleranza all'esercizio fisico e contribuisce a migliorare la funzione endoteliale. Queste sono le conclusioni a cui sono giunti Takashi Ohori e collaboratori che, in considerazione del fatto che ripetute sedute di sauna nota come Waon Therapy hanno dimostrato di migliorare la funzione cardiaca e la tolleranza all'esercizio fisico nei pazienti con insufficienza cardiaca cronica, hanno voluto indagare i meccanismi che ne sono alla base. A tal proposito sono stati seguiti 41 pazienti con insufficienza cardiaca cronica (età media 68.3 ± 13.5 anni) sottoposti a Waon terapia 5 volte alla settimana per 3 settimane. Prima e dopo il trattamento tutti i soggetti venivano valutati con il "6-minute walking test" e l'ecocardiogramma; venivano inoltre determinati alcuni parametri neuroumorali ed il numero di cellule CD34+ circolanti e veniva testata la funzione endoteliale mediante valutazione della vaso-dilatazione flusso-mediata (FMD). Dai dati dello studio è emerso che la Waon terapia ha aumentato la frazione di eiezione ventricolare sinistra (dal 30.4 ± 12.6% al 32.5% ± 12.8%, p=0.023), ha ridotto i livelli plasmatici di noradrenalina (da 400 ± 258 a 300 ± 187 pg/ml, p=0.015) e di peptide natriuretico cerebrale (da 550 ± 510 a 416 ± 431 pg/ml, p=0.035), ha aumentato la distanza percorsa al "6-minute walking test" (da 337 ± 120 a 379 ± 126 m, p<0.001), in associazione con un miglioramento della FMD (da 3.5 ± 2.3% al 5.5% ± 2.7%, p<0.001) e con un aumento del numero di cellule CD34+ circolanti (p=0.025). I cambiamenti ottenuti al "6-minute walking test" sono stati correlati positivamente con quelli della frazione di eiezione ventricolare sinistra e della FMD e negativamente con quelli dei livelli plasmatici di noradrenalina e dei livelli di peptide natriuretico cerebrale. Infine, da un'analisi multivariata è emerso che un aumento della FMD è stata l'unica determinante indipendente di miglioramento al "6-minute walking test".

Ohori T. Am J Cardiol 2012; 109(1): 100-104 (DA MEDICINA 33)

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