EUROFLAG TODAY

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domenica 16 gennaio 2011

Appunti su Personalità Isterica

IPEREMOTIVITA', RICERCA DI ATTENZIONE, DIPENDENZA, INFANTILITA', IMPULSIVITA', EGOCENTRICI,
ESIBIZIONISTI, SEDUTTIVI E SESSUALMENTE PROVOCANTI
 MANIPOLATORI CON TENDENZA A STRUMENTALIZZARE LE PERSONE X IL CONSEGUIMENTO DEI PROPRI SCOPI,
TENDENZA A DRAMMATIZZARE LE ESPRESSIONI DI DEPRESSIONE E DI COLLERA.
NO AMANO PERDERE SPECIE L'OGGETTO SU CUI LA PROPRIA AUTOSTIMA TROVA LA SUA REALIZZAZIONE PER CUI METTONO IN ATTO QUALSIASI TENTATIVO ANCHE TOLLERANDO MALTRATTAMENTI E UMILIAZIONI X EVITARE LA SCONFITTA COME IN UNA SFIDA CHE ESALTA LA CONVINZIONE DELLA PROPRIA SUPERIORITA' INTELLETTIVA,
VENDICATIVI, RANCOROSI...
..


Frivolo, falso, calcolatore ed egoista. E' la prima "istantanea" della personalità isterica, ovvero di una soggettività dagli atteggiamenti "teatrali", la cui emozionalità si presenta tanto povera interiormente quanto esagerata nelle relazioni. L'isterico ha cioè scarse capacità di contenere la portata delle sue emozioni, che peraltro vengono stimolate facilmente dalla sua alta suggestionabilità; ne consegue una sua grande difficoltà ad effettuare riflessioni rielaborative sulle emozioni stesse ed un'incapacità pressoché assoluta di prendersene la responsabilità. "Parente" stretto del narcisista, l'isterico appare ancor più "stratega" per le sue innate doti di attore-simulatore, alle quali ricorre automaticamente pur di restare al centro dell'attenzione, pur di avere un "pubblico" davanti al quale scaricare i suoi stati d'animo esagerati e dal quale reclamare l'accudimento (mentre il narcisista reclama l'ammirazione). Queste doti simulatorie, quando il freddo calcolo o la finta condiscendenza non sono più sufficienti per arrivare ai suoi scopi, giungono al punto da riprodurre i sintomi di un incredibile numero di malattie. Le capacità isteriche di inscenare (letteralmente: mettere in scena) manifestazioni altamente ricattatorie come le malattie fisiche avevano indotto Freud a codificare la categoria di "carattere isterico" (per esempio, i classici svenimenti femminili, tipico fenomeno sociale del suo tempo) e quella di "conversione isterica", ovvero lo spostamento sul piano somatico dell'energia psichica bloccata dal meccanismo difensivo della rimozione. In tal modo l'energia viene svincolata da una corretta relazione dinamica con la coscienza e viene pertanto convogliata esclusivamente verso gli strati, per così dire, superficiali della medesima. La psicologia esistenziale preferisce invece considerare la patogenesi isterica partendo dal concetto di errata o mancata educazione della personalità, tant'è vero che la tecnica dereflessiva della Logoterapia di Frankl, per esempio, si propone di guidare la persona con Disturbo Istrionico di Personalità (questa l'attuale terminologia psicodiagnostica dell'isterismo odierno) a rinunciare gradualmente ai suoi atteggiamenti egoistici, seduttivi o drammatici, partendo dal presupposto che la persona in questione non è tanto un "isterico" quanto un soggetto umano con qualità e risorse proprie ed originali che lo differenziano da ogni altro e che in ogni caso comprendono l'umana capacità (che in questo caso va stimolata e fatta crescere) dell'autotrascendenza, cioè dello spostamento graduale dell'investimento affettivo da se stesso ad "oggetti" esterni, ciò che permette di rieducare la persona stessa. L'incidenza del disturbo isterico sulla popolazione è ufficialmente valutato intorno al 2-3 per cento. Sono le donne i soggetti maggiormente colpiti da questo disturbo? La risposta è no: questa convinzione era (ed è) un pregiudizio vetero-freudiano. Socialmente parlando, tratti isterici o isteroidi sono ormai presenti e diffusi uniformemente tra ambedue i sessi. Le frivolezze dell'edonismo consumistico, che oggi fanno così tendenza, da un pezzo non sono più appannaggio esclusivo di strati sociali femminili o di certi gruppi omosessuali, come erroneamente e pregiudizievolmente ritengono proprio quei machos che ritengono i propri costumi "al sicuro" da queste "contaminazioni". Il tratto sessuale isterico infatti è anch'esso tipicamente esagerato e caricato, pertanto un uomo che esibisca sistematicamente forza atletica e virilità lo fa per motivazioni assolutamente simili a quelle per cui una donna cambia abiti o trucco in continuazione (destare impressione negli altri). Proprio i maschi sono i soggetti più colpiti da Disturbo Narcisistico, mentre alcuni studi con valutazioni strutturate riportano percentuali sociali simili tra i maschi e le femmine per quanto riguarda il Disturbo Istrionico. A ben vedere anche l'etimo hystéra (utero) con cui si attribuiva questo disturbo alla donna ai tempi di Freud, è stato forse più ragionevolmente sostituito con un altro etimo, il tardo latino histrio a sua volta forse derivante dalla città etrusca di Histria), da cui il termine di istrione, che indicava le caratteristiche di "attori di poco conto, che recitavano con enfasi particolarmente caricata per suscitare nel pubblico facili e forti emozioni" (Zingarelli). Che cosa intendiamo dire? Se è vero che, classicamente, l'isterico può imitare inconsapevolmente un gran numero di malattie (celebri le paralisi, la cecità, la perdita letteralmente di olfatto e/o gusto, il "bolo isterico"), è altresì vero, infatti, che di questo disturbo sono via via parse sempre più evidenti non solo le doti imitative, tipiche di chi è fortemente impressionabile, ma anche gli atteggiamenti caratteristici di chi è portato a simulare/compiacere/manipolare, giungendo a modificare anche rapidamente le sue modalità espressive a seconda dell'ambiente e dell'interlocutore, ma anche e persino a seconda delle culture delle diverse epoche. Significativamente, ricerche scientifiche hanno messo in luce come "pazienti isterici riproducono sempre quei contenuti della propria infanzia corrispondenti alla scuola a cui appartiene lo psicoterapeuta, per esempio sogni a sfondo sessuale con psicoanalisti, complessi di inferiorità con esperti di Psicologia Individuale (analisti adleriani), simboli archetipici con seguaci di Jung, e simili" (E. Lukas – "Dare un senso alla sofferenza", 1983). In questo senso parliamo di "evoluzione" di questa psicopatologia, cioè in senso storico-epocale, con l'attuale codificazione ufficiale di Disturbo Istrionico di Personalità che mette in rilievo le eccezionali doti manipolative ed ingannatorie dell'isterico). Ecco perché la psicologia esistenziale cura l'isterismo con la rieducazione emozionale e non ricercandone la genesi, giacché quest'ultimo approccio diverte letteralmente l'isterico permettendogli "di rievocare con efficacia, davanti ad un ascoltatore attento (lo psicoterapeuta), le proprie esperienze infantili, ponendole sotto le luci più disparate, distorcendole ed esagerandole" (E. Lukas, ibidem). Dicevamo che, dopo l'ultima ricodificazione di questo disturbo, sono stati ormai diagnosticamente separati i disturbi di conversione somatica, che nel caso dell'isterismo sono considerati transitori, dai sintomi isterici permanenti, legati quindi alla personalità: la menzogna e la mitomania, l'egocentrismo (presente anche sotto le mentite spoglie di una finta e manipolatoria compassione) e la teatralità esibizionistica; l'ipercoinvolgimento nei rapporti con persone appena conosciute ed un uso della sessualità a rischio (proprio in quanto immatura e inibita), un'elevata suggestibilità/impressionabilità ed una forte volubilità; una vanitosità capricciosa e una rapida delusione per situazioni o persone poco tempo prime dipinte con toni entusiastici. In quest'ultimo caso scatta facilmente la fredda e ricattatoria vendicatività dell'isterico, spesso sovraesposta rispetto alle "colpe" del destinatario, ed unico maldestro tentativo di "rielaborare" l'inevitabile delusione provata verso quest'ultimo. Tuttavia il sovreccitato atteggiamento teatrale isterico può anche tradursi, come già accennato, in atteggiamenti fintamente compassionevoli: il fine è pur sempre quello di trarre il maggior vantaggio possibile anche dalla (apparente) sincerità. Tutte le risorse di questi soggetti vengono insomma mobilitate per attirare l'attenzione altrui e mantenere sotto tensione soprattutto l'ambiente familiare, cui possono facilmente riservare violenti attacchi di collera, per poi riscuoterne l'apprensiva attenzione tornando a mostrarsi fragile e dipendente. Si tratta infatti di una patologia di polarità opposta alla tipica introversione melanconica del distimico: l'isterico trasforma rapidamente ed esageratamente ostacoli e stati oppressivi in reazioni violente. Pur di non prendersi la responsabilità delle proprie emozioni, l'isterico può reagire a specifici eventi per lui disturbanti con amnesie o deformazione di ricordi significativi, confabulazioni, stati sonnambolici, crepuscolari, letargici, catalettici o catatonici; o, al contrario, con deliri di grandezza, stati di sovreccitazione psicomotoria, "simulazioni" schizofreniche o epilettiche, disturbi di tipo maniaco-depressivo. A volte il confine con la schizofrenia vera e propria è davvero labile. La personalità istrionica, così come quella narcisistica, assomiglia a quella dello stesso tossicodipendente nella misura in cui il suo soddisfacimento è legato alla gratificazione immediata: così la routine sul lavoro può venire facilmente a noia; ed un progetto da poco iniziato con entusiasmo può venire altrettanto rapidamente abbandonato. Questo perché essa abbisogna di investire emotivamente in modo sempre forte e superficiale, cosa che costringe l'istrionico grave a rimanere nel suo pericoloso circuito fatto di impressionabilità-entusiasmo-delusione-vendetta-seduzione-fascinazione-delusione-finta compassione-scarico violento-ricerca della novità-impressionabilità... L'esagerata e superficiale tonalità emotivo-affettiva dell'isterico-istrionico lo porta pertanto ad una continua altalena di interessamenti e disaffezioni, esponendolo a tentazioni anche oggettivamente rischiose: basti pensare ai finti tentativi di suicidio messi in scena come arma suprema di ricatto verso familiari o partner: a volte purtroppo vengono inscenati "troppo" bene ed il soggetto, che si era svenato nel modo più "realistico" possibile per ottenere il massimo di attenzione, muore suo malgrado. Questi casi, fortunatamente, non sono così frequenti, ma è indubbio che la qualità della vita dell'isterico-istrionico è gravemente condizionata da una sorprendente immaturità emotivo-affettiva che lo costringe, nei casi-limite, ad una vita decisamente difficile, assai avara di soddisfazioni autentiche.

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